Il grande Alberto Sordi, nel film “I Vitelloni” sintetizzò ironicamente e con estrema intelligenza, attraverso una semplice domanda e una onomatopea, quello che sarebbe stato il futuro dell’Italia intera e l’attuale realtà della Città di Corigliano-Rossano.
Non solo la pandemia e la crisi economica, che fisiologicamente è presente in tuto il mondo, i nostri cittadini e i nostri turisti devono sopportare anche una valanga di disservizi, di innumerevole quantità ed entità, la maggior parte causati da una macchina amministrativa trascurata e utilizzata a proprio uso e consumo.
Nulla è cambiato, la logica si è solo accentuata, camuffata da un velo di falso perbenismo che sicuramente trascura le esigenze dei cittadini e punta all’autoconservazione. Il grido “Siamo gli unici con le mani libere”, lanciato dai palchi, è solo ormai un lontano ricordo, un antico broccardo ironicamente utilizzato dalla stessa maggioranza. Ecco il rischio, che spiegavamo in campagna elettorale, di eleggere una classe dirigente assolutamente non rappresentativa.
Il Sindaco se ne fotte, attraverso un tono di elegante superiorità morale, sicuramente non intellettuale, mostrando ai lavoratori in mobilità, che da anni aspettano una stabilizzazione, e alle categorie “A”, che da anni aspettano un inquadramento superiore, ma soprattutto ai cittadini, che da sempre chiedono una “Città normale”, un sorriso beffardo.
La mancanza di acqua, i disservizi del verde pubblico, problemi spiccioli che registriamo in modo unanime in tutta la Città, sono il sintomo di una organizzazione amministrativa che premia e valorizza chi non ha alcuna esperienza sul campo, costringendo tutti gli uffici a fermarsi e a ricominciare per l’ennesima volta punto e a capo. Abbiamo unità lavorative, “persone”, formate dalla esperienza negli uffici comunali perché non assumerle? Perché non lottare per stabilizzarle? Perché non sostenere all’interno delle numerose assemblee sindacali organizzate in Calabria i propri tirocinanti e i propri dipendenti? Perché non riqualificare le storiche categorie “A” invece di assumere soggetti esterni che nella loro vita hanno fatto tutt’altro? Perché incrementare i disagi ai cittadini?
Da due anni attendiamo una risposta, che conosciamo già perché la Città e gli uffici li viviamo anche noi, che tarda ad arrivare.
Francesco Madeo
Corigliano-Rossano in Azione