Il mondo sta cambiando e con esso anche la disuguaglianza!
Il digital divide, o divario tecnologico, è un fenomeno con un grande impatto sullo sviluppo socio-economico.
L’espressione, coniata in America nel 1996 da Al Gore, indica il divario all’accesso ai mezzi di informazione e comunicazione digitali e tecnologici.
Quando si parla di divario tecnologico, quasi sempre, si fa riferimento ad internet ed al web.
Nel mondo esiste una parte di popolazione che ha facilmente accesso ad internet ed una parte di popolazione che ha parzialmente accesso ad internet o che non ha affatto accesso ad internet.
Le difficoltà di accesso possono essere economiche, culturali, infrastrutturali, etniche/religiose, di età o sessuali.
Il digital divide può interessare persone che abitano la stessa Comunità o persone che abitano territori molto distanti tra loro.
Spesso si parla di divario tecnologico tra gli Stati, tra le Regioni, tra le Città o tra i quartieri.
Il digital divide può creare seri squilibri culturali e rallentare lo sviluppo di una Comunità. Il mancato accesso ad internet, al web o alla tecnologia può creare dei problemi cognitivi della realtà rispetto al resto del mondo.
Più cittadini sono tagliati fuori dalla più grande invenzione del millennio, il Web, più il divario tra le Comunità o all’interno delle Comunità continuerà a crescere.
La rilevanza della problematica viene confermata dalla discussione permanente sulla creazione di un “diritto di accesso ad internet”, proprio per garantire una tutela giuridica al diritto di accesso alla tecnologia.
Si sta lavorando, addirittura, ad una Agenda Digitale per le Nazioni.
Le istituzioni devono occuparsi del digital divide con lo stesso impegno che dedicano al divario culturale.
Francesco Madeo
ARIA NUOVA – Riferimento Popolare