I Fondi PinQua bisogna saperli spendere.
Un Centro di Ricerca per lo studio della fauna e della flora marina che punti alla valorizzazione e alla tutela, con studi e dati scientifici, del sistema ittico della nostra Città, troppo umiliato dalla Comunità Europea, è quello che manca alla Comunità di Schiavonea.
Una Comunità che vive sulla propria pelle il problema dei rifiuti plastici nei mari che non trova un punto di riferimento scientifico e culturale credibile sul proprio territorio.
Noi vogliamo che l’Amministrazione Stasi sviluppi tutto il piano di valorizzazione del sistema ittico, promesso sui palchi in campagna elettorale, senza però subire ulteriori mortificazioni di tutto l’indotto turistico attraverso la realizzazione di un dormitorio alla Taverna.
Proprio alla Taverna? Una volta struttura scolastica di pregio, all’interno della quale hanno studiato numerosi attuali amministratori locali, che rappresenta per Schiavonea e per tutta la Città di Corigliano-Rossano un luogo di incontro, di tutela e di sviluppo della nostra identità marinara.
La Taverna e il Quadrato Compagna, che oggi rappresentano il punto nevralgico e il nostro biglietto da visita per tutto il sistema turistico della Città di Corigliano-Rossano e intorno ai quali si è sviluppata fin dal 1800 tutta la Comunità di Schiavonea, non possono essere declassati a semplici dormitori, denominati “social housing”.
Non fraintendeteci, non stiamo dicendo che non è necessario ed urgente investire su una seria programmazione che incrementi in modo considerevole e accogliente l’edilizia sociale all’interno della Città di Corigliano-Rossano al fine di garantire ai nostri residenti meno abbienti un’adeguata abitazione, stiamo semplicemente dicendo che non sarà questo il caso.
Il progetto della Taverna non prevede infatti la creazione di edifici per la residenzialità sociale, gestita in accordo con l’Artep, ma un vero e proprio dormitorio, chiamato Social Housing, dato in gestione ad una cooperativa sociale, per i lavoratori stagionali invernali ed estivi, meno abbienti, che affollano la nostra Città. Tutto questo deve essere inserito proprio all’interno della cornice storica identitaria della Taverna? Con tutte le abitazioni abbandonate che abbiamo disseminate in tutto il territorio cittadino agricolo e che da anni sperano di essere riqualificate? Tutto questo deve per forza essere un pugno in un occhio alla frazione che ad oggi traina, con numeri alla mano, tutto il sistema turistico cittadino? Tutto questo deve essere fatto sacrificando il futuro del sistema ittico locale che deve passare da una fase di studio e approfondimento scientifico da parte della nostra Città?
Francesco MadeoCorigliano-Rossano in Azione